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Quanto si vince con il Lotto ?

 

 

 

Il matematico e statistico Bruno de Finetti, a proposito del Lotto e dei giochi basati sulla sorte, parlò di "tassa sugli imbecilli". Ciò nonostante, il Lotto rimane il gioco d’azzardo più diffuso in Italia.
La parola “lotto” deriva dal francese "lot", che significa sia "porzione" che "sorte". Il verbo francese "lotir" significa "dividere la sorte" o "assegnare la sorte". Quindi, giocare al Lotto equivale, in qualche modo, a sfidare la dea bendata, la fortuna che ogni italiano vorrebbe possedere.
A partire dal 1863 il gioco del Lotto si diffonde in tutta l'Italia e viene giocato su 6 differenti ruote (Firenze, Milano, Napoli, Palermo, Torino e Venezia) che arriveranno a 7 nel 1871, dopo l'annessione di Roma all'Italia e a 8 nel 1874 con l'introduzione della ruota di Bari. La struttura a 10 ruote viene inaugurata l'8 luglio 1939 con l'introduzione delle ruote di Cagliari e Genova, mentre l'introduzione della ruota Nazionale (11ª ruota) risale al 4 maggio 2005.
Come in ogni gioco d’azzardo, vincere non è poi così semplice, anche quando le abilità personali si fondono con un “fattore c” non indifferente.
Il gioco consiste nello scommettere sui numeri estratti sulle varie ruote. Si può scommettere di indovinare, su una ruota, su più ruote o su tutte le ruote le seguenti combinazioni: l'ambata, o estratto semplice, ovvero un solo numero (l'ordine di estrazione non conta); l'estratto determinato, ovvero un numero e la posizione in cui viene estratto; l'ambo, ovvero due numeri; il terno, ovvero tre numeri; la quaterna, ovvero quattro numeri e la cinquina, ovvero cinque numeri.
Come abbiamo accennato sopra, vincere al Lotto non è semplice, ma il desiderio di giocare è così grande che ci si affida a improbabili calcoli matematici e statistici attraverso i quali scegliere i numeri su cui puntate. Le tv locali e il web sono pieni di sedicenti esperti pronti a dispensare all’utente la sequenza perfetta, sfruttando la credulità e, spesso, la dipendenza patologica dei giocatori più incalliti.
La realtà è un'altra. La probabilità che esca un singolo numero su una determinata ruota è di 0,05683286238 ovvero quasi 1 su 18 (1/90 + 1/89 + 1/88 + 1/87 + 1/86), e chi millanta certezze sui numeri in uscita è un venditore di fumo. Spesso ci si affida a siti specializzati come www.lottologico.com, per consultare i dati statistici e i ritardatari.
Il gioco del Lotto, matematicamente, è definibile un gioco “non equo”; si definisce gioco equo quel gioco di probabilità che paga al vincitore una vincita equa, cioè pari all'importo giocato moltiplicato per il reciproco della probabilità di vittoria. Per essere chiari, se giochi un euro a testo o croce, in caso di vincita il premio equivale a 2 euro. Il gioco del Lotto, invece, si basa su un premio non equo, ovvero più elevato rispetto al valore della posta.
Per capire come funziona un sistema non equo può risultare utile fare il paragone con un altro gioco, altrettanto diffuso, ovvero il gioco delle tre carte. Infatti, in caso di vittoria la posta in gioco viene raddoppiata, ma essendo le carte tre e non due dovrebbe, invece, essere triplicata.
I giocatori più esperti utilizzano una serie di strumenti per ottimizzare al meglio le proprie giocate. C’è chi si affida ai cosiddetti “sistemi”, ovvero un sistema che permette di organizzare i gruppi, ad esempio in terzine (o quartine, ecc...) per fare in modo che nel caso di vincita di un terno si possa prendere l'intera vincita senza doverla dividere per le possibilità di vincita che ci sono con gli stessi numeri giocati tutti insieme. È vero, non è di facile comprensione, ma esistono dei sistemi precompilati, in quel caso non bisogna fare altro che versare la propria quota e sperare in una vittoria.
Altri modi per vincere al Lotto sono la teoria dei numeri frequenti e quella, ancora più diffusa, dei numeri ritardati. Cosa significa? Essendo i numeri del Lotto 90, capita che alcuni vengano estratti più spesso di altri, e che alcuni, invece, escano di rado. Anche queste teorie, però, tendono un po’ a sfidare il calcolo delle probabilità in quanto, in un sistema di gioco regolare, ogni numero ha le stesse probabilità matematiche di uscire di tutti gli altri. Quindi, se un numero viene estratto più o meno frequentemente non aumenta né riduce le probabilità che possa uscire nuovamente.
Spesso, però, le teorie scientifiche si scontrano con la realtà dei fatti; a partire dal 1871 ad oggi, quindi dall’avvento in Italia del gioco del Lotto così come lo conosciamo oggi, diversi numeri si sono fatti attendere per lunghi periodi di tempo. In rete è possibile, infatti, trovare la classifica dei 10 numeri più ritardatari della storia del Lotto, a dimostrazione del fatto che, spesso, la scienza non basta. Soprattutto quando si parla di fortuna.
Milioni di italiani ogni giorni tentano la fortuna, anche perché i numeri fanno gola a tutti. A partire dal 2005, infatti, sono stati aumentati i moltiplicatori di vincita: TERNO, da 4.250 a 4.500 volte la posta, QUATERNA, da 80.000 a 120.000 volte la posta, CINQUINA, da 1.000.000 a 6.000.000 volte la posta. I moltiplicatori delle vincite per l'Estratto e l'Ambo rimangono invariati e continuano ad essere pagati rispettivamente 11,232 e 250 volte la posta. Il premio massimo cui può dar luogo ciascuno scontrino di giocata passa da 1 milione a 6 milioni di euro, con il 6% di ritenuta sulle vincite.
Beh...invitanti, no?


Carmine Di Donato